Dalla Riviera del Brenta agli Stati Uniti
Luigi Voltan
Un giovane coraggioso e caparbio
A fine ‘800 Stra era un paese agricolo pesantemente investito dalla crisi agraria. Unica alternativa alla disoccupazione era l’emigrazione.
Luigi Voltan per il suo futuro guarda lontano, oltre l’Atlantico, al sogno americano.
Così a soli quindici anni s’imbarca per gli Stati Uniti e approda nell’elegante Boston ove s’impiega in una fabbrica di calzature entrando in contatto con la produzione meccanizzata.
L'intuizione che cambia il mondo calzaturiero
Una nuova produzione
Quando si dice: ''far di necessità, virtù''
Gli basta poco per capire quali ripercussioni positive possa avere “trasportare” questo nuovo modo di lavorare in Italia. Così, chiede al suo titolare di vendergli dei macchinari usati e torna a Stra armato di questo strano bagaglio tecnologico. A 25 anni, nel 1898, fonda il primo calzaturificio “all’americana” che, all’inizio, produce solo calzature economiche e anfibi per militari.
Stile, eleganza e qualità
LA SVOLTA VERSO IL LUSSO
Un tocco di classe per una calzatura comoda
La svolta verso il segmento del lusso in casa Voltan risale al secondo dopoguerra: l’azienda, guidata da Emanuele, figlio del fondatore, e poi da Giovanni, nipote dello stesso, inizia a produrre esclusivamente scarpe femminili di gamma alta in pregiati pellami. Un’unica linea chiamata ancor oggi “Voltan dal 1898″ che ha come caratteristica peculiare l’abbinamento eleganza-comodità.
Tra passato, presente e futuro
VOLTAN, OGGI
La ricerca dell'innovazione con uno sguardo alla tradizione
Oggi l’Azienda guidata dai pronipoti Emanuele e Marco continua a puntare sull’identità familiare come dimostra la scelta di rimanere nei 3.000 metri quadrati dell’azienda storica e di progettare le Collezioni e disegnare i modelli in piena autonomia senza realizzare idee di altri. Infine, occorre dire che se l’industrializzazione è stato il motore della nascita di questa Azienda non è stato dimenticato quel surplus di qualità che solo il lavoro manuale può dare. Un giusto compromesso fra tradizione e innovazione.